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AGAVE A TORINO - SETTEMBRE 2016



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MANIFESTO PROGRAMMATICO DI FITZCARRALDO TEATRO Tutto è stato scritto, detto, letto, recitato, visto, raccontato e commentato. Il teatro ha margini di libertà, creatività e movimento solo entro confini nuovi. Il teatro non pu ò (aldilà del denaro impiegato) raggiungere l’irreale, l’invisibile, l’astratto della pittura o del cinema. Per questo il nostro teatro è quello “mai visto”, quello che lo spettatore crea da solo, immaginandolo, evocandolo attraverso i ricordi e le suggestioni, la riscoperta dei propri sensi e l'associazione di immagini e suoni; stimoli silenziosi e impercettibili che il contesto, creato dalla regia e dagli attori, fornisce. Come ciechi, i nostri spettatori vedono e vivono il loro personale teatro, riappropiandosi della propria identità di fruitori dell’arte, la quale, per definizione, rende visibile ci ò che non lo è. L’ ultima frontiera della libertà è l’onirico, il recupero e le nuove associazioni dei ricordi; è in questo territorio che ci m

LA LIBERTA' MUORE CON CALMA, NEL FRATTEMPO RESISTO

Siamo stati a Thiesi; Sassari; Pozzomaggiore e nello splendido monastero di San Pietro di Sorres. Nell'ultimo mese abbiamo viaggiato parecchio, conosciuto e abbracciato molte persone. Rinnovato quel patto segreto e condiviso che ci vuole ancora capaci di convivere civilmente, seguendo bellezza e armonia. A tutte queste persone incontrate e salutate troppo presto va il nostro grazie più sincero; "ci rivedremo presto" è un imperativo dell'anima, più che una promessa. Ho una manciata di idee, un sogno prepotente e una scatola ancora da aprire. Ho ancora energia e continuo a credere che sia possibile cambiare la realtà, se questa non piace e non la si sente propria. Sprechiamo tempo a criticare ciò che altri fanno e a giudicare male ciò che, altri ancora, non fanno, tralasciando sempre l’ipotesi che noi siamo “l’altro che fa o non fa”. Basterebbe attivarsi, fare ciascuno il proprio, per essere, almeno parzialmente, a posto con la coscienza di abitante del mondo, smette